di Adele De Leo
Coordinatrice Comitato Interassociativo Carta dei Diritti della Bambina. Genova
Non è mancato all’annuale appuntamento della Giornata Internazionale dell’Educazione il Comitato Interassociativo che sostiene la Carta dei Diritti della Bambina BW Europe.
Proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la Giornata del 24 gennaio è stata istituita in onore della Dichiarazione Universale sull’Educazione per Tutti, adottata in questa data nel 1990 in Thailandia.
L’obiettivo è sottolineare l’importanza che l’educazione ha nella costruzione di una società chiamata a rispondere a sfide sempre più pregnanti, dalla disparità di genere all’inclusione, dalla competitività allo sviluppo sostenibile. Ciò di cui abbiamo bisogno è una società “saggia” dotata di quel giusto grado di flessibilità atta a governare cambiamenti. sempre più repentini. Non a caso l’edizione 2025 della Giornata è stata dedicata all’IA, Intelligenza artificiale: preservare l’azione umana in un mondo di automazione, approfondendo le opportunità e le sfide che questa comporta nell’istruzione delle giovani generazioni.
L’IA a livello mondiale è infatti adottata dai due terzi degli studenti delle scuole secondarie dei Paesi ad alto livello di reddito. Questo rende più urgente una regolamentazione al fine di arginare i pericoli connessi ad un uso improprio.
E’ a tal fine che l’Unesco nel 2023 ha pubblicato la prima guida per l’IA generativa per l’istruzione e la ricerca.
Un’istruzione di qualità, accessibile ed equa a tutti è elemento imprescindibile per raggiungere l’uguaglianza di genere e spezzare il ciclo di povertà che affligge milioni di persone nel mondo relegandole a ruoli marginali, ostacolandone l’autodeterminazione e mortificandone la dignità.
Al riguardo merita conto citare i quattro pilastri dell’educazione delineati da Jaques Delors nel Rapporto all’Unesco della Commissione Internazionale sull’Educazione per il XXI secolo: imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a vivere insieme e imparare ad essere.
In linea con queste direttive il Comitato Interassociativo da anni si batte mettendo al centro della sua azione l’educazione e la formazione delle nuove generazioni. Gli obiettivi a cui tende sono : il perseguimento del diritto alla parità come principio di non discriminazione; la promozione della cultura dell’educazione al rispetto di genere, basata su un sano e costruttivo rapporto uomo-donna, scevra da ruoli stereotipati; la piena partecipazione della donna al processo decisionale.
Il Comitato, a cui aderiscono ventisette entità di natura privata e pubblica, ha ravvisato nella Carta Dei Diritti della Bambina BPW Europe un efficace strumento di accelerazione del processo di uguaglianza di genere, un’enunciazione di principi formulata a tutti gli effetti per la donna, per affermare i suoi diritti fin dalla nascita contro ogni forma di discriminazione e violenza basata sul sesso, per ridisegnare il suo ruolo nella società con rinnovata consapevolezza e maturità nel porsi alla pari.
In questa direzione le riflessioni e gli studi condotti in materia dal Comitato, condensati nel libro “Percorsi di genere”, pubblicato nel 2021 e periodicamente aggiornato nella versione eBook, hanno ampiamente dimostrato la necessità di un approccio il più possibile precoce allo sviluppo psicofisico delle bambine e dei bambini. I cuccioli imparano emulando. L’esempio è l’insegnamento più fruttuoso. L’esercizio quotidiano di comportamenti pazienti e comprensivi, inclusivi e solidali, da parte degli adulti di riferimento, costituiscono la via maestra per forgiare uomini e donne liberi da pregiudizi e prevaricazioni. Lo scopo principale dell’educazione è l’acquisizione di abitudini sane e di uno spirito critico costruttivo che faciliti l’ascolto e il dialogo.
A tal fine sono fattori determinanti sia la pratica di uno sport, che insegna il rispetto delle regole, dei compagni di gioco e dell’avversario, sia il contatto e l’esercizio dell’arte in tutte le sue forme, poiché stimola la creatività e l’ingegno e consente di sfogare la parte più profonda del nostro io, fatta di dubbi, paure, incertezze, di emozioni dirompenti e difficili da gestire.
L’educazione è di fatto pratica di libertà, responsabilità, partecipazione. Partendo da questo presupposto il Comitato si è fatto promotore negli anni di una campagna di sensibilizzazione per l’educazione al rispetto di genere, attivandosi nei corsi pre-parto degli ospedali, nelle scuole, nei tornei giovanili di calcio, sottolineando ogni volta il valore dello sport così come dell’arte e della musica nella delicata fase dell’età dello sviluppo. La discriminazione e le sue malsane conseguenze si combattono a partire dalla culla, giorno dopo giorno, attivando percorsi di sviluppo educativo e culturale che armonizzino e valorizzino le differenze fisiche ed emozionali di genere, in un ottica di reciproco supporto. Ispirata alla Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo del 1989, la Carta dei Diritti della Bambina ne costituisce una lettura di genere tesa a favorire il reciproco rispetto e la capacità di bimbi e bimbe, di uomini e donne, di camminare fianco a fianco con aspirazioni personali di pari dignità.
